Interview
100 Ames
Interview réalisée par Patatrak en Novembre 2004.
Sceneario.com: Buon giorno a tutti i 3. Prima domanda tradizionale: potete presentarvi ai lettori francesi? Come siete arrivati al fumetto? ALEX: Ciao a tutti. Mi chiamo Alex Crippa e ho avuto la fortuna di trasformare una mia passione in un lavoro. Ho sempre amato il cinema, il fumetto e la letteratura “di genere” (horror, splatter, thriller, noir, mistery…). Fin da bambino mi piaceva scrivere racconti brevi e ho continuato fino ai 20 anni. Poi un amico mi consigliò il corso di sceneggiatura della Scuola del Fumetto di Milano e da allora ho capito che la forma di scrittura che preferivo è la sceneggiatura. Questo perché quando penso a una scena la vedo in immagini e in figure in movimento (forse ho visto troppi film!) e non voglio che la mia idea rimanga “solo” scritta su carta. Amo il linguaggio per immagini, lo trovo molto comunicativo ed espressivo. Ho provato a sceneggiare di tutto: fumetti, cartoons, film, videogames… ma il fumetto è l’espressione artistica che preferisco. E’ immediato, sintetico (la sintesi nel racconto è una vera e propria arte) e soprattutto si fa in pochi: è meglio discutere solo con un disegnatore e un colorista che con un’intera troupe cinematografica! Alfio: Ciao a tutti sono Alfio Buscaglia, disegnatore della serie 100Anime. MANU: ciau!! Io sono Emanuele Tenderini, ho 27 anni e sono un fumettista…(mi presento così ogni volta e tutti mi chiedono: “ah si?..e che lavoro fai?”)…ok…anche io ho studiato alla scuola del fumetto di Milano, Alfio Buscaglia era, tra l’altro, il mio professore di “tecnica del fumetto”…(ma che materia è?!?)… colgo l’occasione per ringraziare ufficialmente lui, Mauro Muroni e Adriano Benedetti per avermi formato professionalmente! Sceneario.com: Il fumetto è la vostra sola attività? ALEX: Nella mia carriera (?!) ho fatto vari lavori (supervisore di un quotidiano di paese, gestore in proprio di una videoteca, creatore di videogames, commesso Decathlon, operaio…) ma ho sempre affiancato a queste attività il fumetto. Non ho mai smesso di scrivere e tutte le scelte che ho fatto sono state condizionate nel bene e nel male da questa mia passione/ossessione. Attualmente è l’unica attività che svolgo e spero di inserirmi sempre di più nel mercato francese. ALFIO : In Italia guadagnare soldi disegnando solo fumetti è molto difficile. MANU: no, ho anche un negozio di ventilatori a Qaanaaq. Sceneario.com: Come è nata la serie? Ne avete fatto altre prima? ALEX: Io e Alfio avevamo già lavorato insieme tra il ’96 e il ’97 su “Randall McFly” una miniserie pubblicata dalla Scuola del Fumetto. Io sceneggiavo, lui disegnava: fu così che ci conoscemmo e nacque il nostro affiatamento. Poi ci trasferimmo a Milano e abbiamo condiviso per 4 anni lo stesso appartamento. Ci avevano detto che il precedente inquilino dell’appartamento era sparito e nessuno sapeva dov’era (è vero!). Si chiamava Claudio e fu così che nacque l’idea di 100ANIME… ALFIO: Io ho curato molte altre serie pubblicate in italia. MANU: 100 anime è il mio primo lavoro. Sceneario.com: Come si è svolta la creazione di questa serie ed in particolare di questo volume: Alex dà la sua sceneggiatura ad Alfio che invia le sue tavole ad Emmanuele? In una parola, come è avvenuta la vostra collaborazione? ALEX:Tre anni fa io e Alfio abbiamo lavorato insieme sul plot generale ogni volta che ci veniva un’idea (a pranzo, fuori, di giorno, di notte…) finché gli abbiamo dato una forma precisa: tre ragazze convivono in una casa infestata da un demone che deve recuperare 100 anime dannate fuggite dall’inferno. Poi io mi sono concentrato sulla trama e il carattere dei personaggi mentre Alfio ha iniziato a disegnare di tutto (personaggi, interni, esterni, oggetti…ha invaso la casa di disegni!). All’inizio il nostro fumetto doveva apparire su un sito Internet italiano, poi andammo ad Angouleme e tutto cambiò: dovevamo pubblicarlo in Francia! Così abbiamo cambiato il formato delle tavole, reso più serie le tematiche e i personaggi (sia come disegno che come carattere) e aumentato la suspense. Parlando dei singoli volumi, io prima scrivo il soggetto e lo passo ad Alfio e Emanuele che lo leggono e mi dicono cosa va bene e cosa no secondo loro. Poi lo riscrivo tenendo presente tutte le critiche e una volta approvato da tutti e tre inizio a sceneggiare. Solo quando ho finito tutta la sceneggiatura la faccio leggere a loro due e se c’è ancora qualcosa da aggiustare lo faccio. Quando tutto è approvato, Alfio inizia a disegnare le prime tavole di sceneggiatura, poi le passa a Emanuele per i colori. Ma, tengo a precisare, fino alla fine tutti e tre siamo aperti a qualunque tipo di correzione e modifica che possa migliorare il nostro lavoro. Non riteniamo niente definitivo finché non siamo tutti e tre soddisfatti di ogni singolo dettaglio. Sceneario.com: La prima cosa che mi ha sorpresa, è l’unità del fumetto: si ha l’impressione che siete stati tutti 3 sulla stessa lunghezza d’onda. Da quando vi conoscete? ALEX: Sono molto contento che questo affiatamento si nota. Infatti ci conosciamo da un po’ di anni tutti e tre. Alfio lo conosco da 7 anni, Emanuele da 4. In particolare, come dicevo prima, io e Alfio abbiamo pure convissuto per 4 anni nella stessa casa. Potevamo o scannarci o fare un fumetto: abbiamo preferito la seconda chance. MANU: …e inoltre io e Alex amiamo lo stesso gruppo musicale. ALFIO: Non è vero niente, non crederci. Ci conosciamo da così tanto tempo da odiarci l’un l’altro ma non lo vogliamo ammettere. Questo è il nostro segreto. Sceneario.com: Perché avere scelto di fare un thriller fantastico? È un po’rischioso per giovani autori, poiché non è ovvio fare « timore » in un fumetto, come lo è nel cinema o nella letteratura… ALEX: Prima di tutto grazie per il “giovane” autore. La scelta del thriller è stata naturale per me e quasi obbligata: è il genere che conosco meglio. Mi piace anche per l’impatto visivo/grafico. Volevamo che le nostre tavole stupissero i lettori, che affascinassero per le atmosfere, le situazioni, i luoghi e i personaggi soprannaturali. Spero di esserci riusciti! E poi, oltre a una passione personale, l’horror è tornato a imporsi da un po’ di anni soprattutto al cinema e ultimamente sta invadendo il mercato (99 film horror sono previsti per il 2005!). Credo che dopo “The Blair Witch Project” qualsiasi autore ha dovuto cimentarsi prima o poi in questo genere. MANU: già. ALFIO: Io non amo particolarmente l’horror, i mostri e scene splatter. Ma mi riescono bene da disegnare e gran parte dei fumetti che ho disegnato fin’ora seguivano queste tematiche… Sceneario.com: Precisamente, e la questione si rivolge più ad Alex, ma forse Emanuele ed Alfio hanno una scommessa: La scommessa è riuscita, in particolare grazie ai concatenamenti, ai piani bene studiati… Il cinema lo ha ispirato? Le pellicole d’orrore o fantastiche, ad esempio? ALEX: Wow, grazie per il complimento! Sì, il cinema è la mia principale fonte di ispirazione artistica (e anche di vita…). Per 100ANIME non ho pensato a un film in particolare, ma è il frutto di varie influenze, di film che mi hanno da sempre affascinato e che non posso dimenticare: “Evil Dead” di Sam Raimi, “Seven” di David Fincher, “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati, “The Sixt Sense” di Night Shyamalan, “The Frightners” di Peter Jackson…e troppi altri. Anche il fumetto mi ha ispirato molto: i primi 50 numeri dell’italianissimo Dylan Dog (SergioBonelliEditore) contengono autentici capolavori di storie thriller/horror. Frank Miller coi suoi Sin City mi ha affascinato per le atmosfere e i dialoghi. Il fumetto francese lo sto scoprendo solo da pochi anni, ma vorrei menzionare “Comptine d’Halloween” di Callede (Delcourt) come una delle migliori storie trhiller che ho mai letto. Infine, anche se sembra non c’entrare nulla, devo qualcosa anche a serie TV come “Friends” e “The Simpsons” di cui sono un grande appassionato: il ritmo e la sintesi dei loro dialoghi andrebbero studiati nelle università. MANU: …anche Futurama non è male. ALFIO: Amo tutti quei fumetti e quei film dove i tempi di narrazione e le loro inquadrature siano ben bilanciate e diano un buon respiro alla storia. Sceneario.com: Angie, Emanuella e Chiara hanno caratteri molto diversi. Non avete temuto di fare 3 eroine troppo stereotipate (la gotica, la morbida e la ragionevole)? ALEX: Perfetto! Proprio quello che volevamo! ; ) Per la nostra storia avevamo bisogno di caratterizzare tre ragazze in poche pagine (insieme a Nèdnama, il demone che prende il corpo di Claudio, sono 4 i protagonisti da gestire in 46 tavole!) e gli stereotipi servono proprio a questo. Più precisamente: le tre ragazze hanno caratteri diversi ma normali in un contesto reale, che poi “esplodono” in un contesto soprannaturale. Così, Angie la gotica è l’esperta di demonologia e fa l’action-girl, Manu è più ragionevole e intelligente e quindi si ritrova a fare la parte della detective, mentre Chiara è nata come “bella e stupida” ma poi si ritrova suo malgrado con poteri soprannaturali e un figlio di troppo. Il personaggio di Chiara parte in sordina e si svilupperà in modo sempre più sorprendente: seguite i prossimi volumi… MANU: …mi piace il termine “morbida”… ALFIO: sono d’accordo con Emanuele. Sceneario.com: Benché le 3 ragazze aiutino Claudio, si ha l’impressione che c_è un tipo di collegamento che lega Claudio con Angie (appare dietro di lei, gli presta il suo orologio, ha un carattere abbastanza « gotico »…). È cosi ? e se si, questa relazione si svilupperà? ALEX: Claudio (o meglio Nèdnama, il demone che è dentro di lui) ha un rapporto diverso con ognuna delle tre. Con Emanuela è distaccato, ma è lei che si incuriosisce e cerca di capire cosa succede. Con Angie si sente più affine, perché lei già conosce la demonologia e l’occultismo, è appassionata di soprannaturale, quindi è quella che può “accettare” e capire meglio la sua presenza. In pratica se parla con lei sa che non perde tempo. Con Chiara invece…dovete aspettare il volume 2 e soprattutto il 3! Sceneario.com: C’è una ragione per la scelta di Milano? Vi abitate? Siete fanatici della Juve… euh… voglio dire dell_ Inter o di Milano? :O) ALEX: Inutile parlare con me di calcio: non lo seguo e non ne capisco nulla! La scelta di Milano è perché, come dicevo prima, io e Alfio ci siamo trasferiti lì ad abitare e lavorare (io sono di Lecco, lui di Pavia) e siamo finiti in quella casa un po’ “strana”. Inoltre non esistono a livello internazionale fumetti thriller ambientati in Italia, e la cosa ci è sembrata originale. E poi Milano è conosciuta solo per la moda, la pubblicità e il calcio… ma ha anche un suo “dark side” molto intrigante. Venite a trovarci… ALFIO: Io vivo a Milano ma sono tifoso della Juventus. Quest’anno vinciamo la Champions League, sicuro. MANU: …ti ringrazio di avermi fatto questa domanda…io abito a Venezia. Sceneario.com: Siete pubblicati da Delcourt, un grande del fumetto « franco-belgo ». È una soddisfazione, una specie di riconoscimento del vostro lavoro di firmare per quest_ editore? ALEX: Sono molto soddisfatto di Delcourt, sia per la distribuzione che per il trattamento che ci hanno sempre riservato. Un po’ mi spiace dirlo, ma in Francia l’autore di fumetti è considerato un vero artista, mentre in Italia è solo un “fumettista” (potete tradurlo come “colui che non lavora e perde tempo a disegnare”). MANU: è un onore poter lavorare con questa casa editrice, soprattutto per la qualità dei suoi fumetti. ALFIO: Concordo, molto onorato di lavorare per loro. Sceneario.com: Esistono molti grandi tipi di formati di fumetto: comics, scuola « franco-belga », manga… Avete un sostegno preferito? ALEX: Da quando scrivo per il mercato francese trovo molto efficace il vostro formato. Le tavole grandi e a colori sono molto espressive e danno un buon ritmo alla narrazione. L’unica cosa che non mi piace molto è il numero di pagine limitate per i singoli volumi che escono una volta all’anno: mi spiace fare aspettare i lettori così tanto, ho paura che nel tempo si disaffezionino alle mie storie. Ma spero di no! ALFIO: per me il format franco–belga è un giusto compromesso tra gli altri format americani, italiani e perché no…manga! MANU: credo che il fumetto “franco-belga” sia la forma d’espressione migliore per un artista che lavora in questo campo. Spazio, respiro, colori..con queste pagine così grandi ogni disegnatore potrebbe sfogarsi liberamente se solo gli sceneggiatori non ne approfittassero per sfogarsi a loro volta… Sceneario.com: Quali fumetti leggete? Vi influenzano? La serie si chiama « 100 ame » ed in questo primo volume, Claudio ne ha ripreso soltanto una. Il calcolo è rapido: la vostra organizzazione del tempo è completa fino al 2075!! Più seriamente, quali sono i vostri progetti per il 2005 e in seguito? ALEX: Come americani amo Frank Miller (come già detto), i primi numeri di “Preacher” per il suo “politically uncorrect” e il tema religioso, “Powers” di Michael Bendis perché è un’ennesima (ma riuscita) rielaborazione del mito dei supereroi, e autori alternativi e sperimentali come Scott McCloud e Peter Kuper (“The System”). Dell’inglese Alan Moore adoro i primi lavori per la vastità degli argomenti trattati e la sicurezza con cui tiene insieme storie lunghe e complicate. Sono stato molto influenzato dall’italiano Tiziano Sclavi creatore e sceneggiatore del già citato Dylan Dog, uno scrittore geniale e senza regole, con grande inventiva nel delineare i suoi personaggi, autore anche di stupendi romanzi surreali; poi Andrea Pazienza perché nelle sue storie brevi riusciva a unire cattiveria e sensibilità come nessun altro; e anche il Magnus de “Lo sconosciuto” per il ritmo e l’azione. Ammiro tantissimo anche il sudamericano Trillo, sceneggiatore eccezionale capace di cimentarsi con tutti i generi mantenendo sempre un suo stile preciso e riconoscibile. Conosco ancora pochi autori francesi, ma da adolescente ero impazzito per lo stile di Moebius e lo humor devastante di Edika. Parlando invece di 100ANIME, posso anticiparvi che non è una regola catturare un solo dannato per numero… in teoria la nostra serie si conclude col volume 3, ma in pratica il finale sarà aperto per continuare la saga. Diciamo che nei primi tre numeri raccontiamo una storia completa, ma il plot che abbiamo creato non si esaurisce qui. Cento sono tanti da catturare… Cambiando ancora discorso, i miei progetti per il 2005 saranno continuare a lavorare a 100ANIME e piazzare gli altri progetti pensati per il mercato francese. Altri due horror soprannaturali pensati ancora per la collana Insomnie della Delcourt (uno parla di reincarnazione e l’altro di un…angelo), un noir disegnato da Andrea Mutti e Angelo Bussacchini (autori di “Point Break”), una storia di zombie e un’altra con protagonisti tre Dei dell’antica Roma (disegnata dal nostro Emanuele Tenderini). Quasi tutte sono ambientate in Italia. Per il mercato italiano sto lavorando a una serie di fumetti ambientati nel mondo dello sport per un noto quotidiano sportivo (la cui carta è rosa, mentre da voi dovrebbe essere gialla…). Per il futuro mi auguro solo di avere ancora buone idee da proporre! ALFIO: Leggo di tutto, non faccio distinzioni. Ma compro poco, perché cerco qualità. MANU: io non leggo fumetti. Guardo solo le figure. Penso che un buon fumetto è tale quando basta guardarlo per capire cosa succede. A me piace molto osservare ogni vignetta e cercare di interpretare mentalmente la storia. I miei maestri assoluti sono Moebius, Enki Bilal, e Lorenzo Mattotti. Con tutti e tre non faccio altro che vivere emozioni solamente osservandone le forme e i colori. I miei scrittori preferiti sono: Philip Dick e Frank Herbert. … Alex mi ha dato un ultimatum per disegnare “DEI”…estate 2005. Incrociate le dita!!! Sceneario.com: Grazie molto di avere risposto alle nostre domande e auguri! ALEX: Grazie a voi che ci date l’opportunità di farci conoscere meglio ai lettori francesi! Spero di incontrarvi ad Angouleme! AlFIO: Ciao, grazie! MANU: Grazie a voi!!! |
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